Come ormai è noto, i viaggiatori iniziano sempre più ad organizzare i propri soggiorni utilizzando le OTA (Booking.com, Expedia, Hrs, ecc…) o i Meta Search (Trivago, Kayak, Tripadvisor, ecc…). Secondo un’indagine condotta da Expedia, sul mercato Americano il 44% degli utenti inizia le ricerche di un hotel utilizzando le OTA e il 23% partendo da un Meta Search. Per cui,
Il 2017 è l’anno dei BOT per il Travel Marketing.
Da quando Facebook ha reso più accessibile e facile la programmazione, si è vista una vera e propria esplosione di applicativi, specialmente integrati con il suo Messenger. Su tutti, i più utili e di successo sono stati i BOT. I BOT sono nati ben prima su Telegram, ma la diffusione di quest’app di messaggistica non è neanche lontanamente paragonabile a
Google diventa mobile-first. Come adattarsi a questo cambiamento.
Avete sentito anche voi? “Google diventa Mobile-First” E si, proprio così. Google inizierà ad analizzare e indicizzare i siti web partendo dalla loro versione mobile. Avere un sito non ottimizzato per la navigazione da smartphone potrà causare delle penalizzazioni sul posizionamento Google. Cambiamento che era nell’aria. D’altronde è stato lo stesso Google, pochi mesi fa, a comunicare che nel 2016
4 lezioni di marketing da AirBnb.
L’americano Airbnb è ormai un colosso nel mondo del turismo e del booking online: a soli otto anni dalla nascita vale già 30 milioni di dollari. Ha attirato fin da subito la nostra attenzione per la sua originalità e per il suo modello di business. L’home-sharing infatti nel 2008 era ancora proposto da pochissime realtà e la vendita di soggiorni