I cambiamenti di Google degli ultimi tempi stanno rendendo sempre più difficile la vita agli hotel che puntano sulla visibilità organica.
Più spazio per gli annunci a pagamento Google Ads, maggiori risposte fornite immediatamente all’utente, un numero sempre crescente di funzionalità che mantengono le persone nei risultati di ricerca e che spingono all’utilizzo dei servizi che Google stessa propone.
E l’andamento non sembra destinato ad invertirsi.
La strategia della “coda lunga” può essere un buon modo per continuare a mantenere visibilità gratuita, anche in un contesto particolarmente affollato, come quello dell’ospitalità.
Come accennavamo anche in questo articolo, più della metà delle ricerche su Google non generano click, il 5% finisce sugli annunci, lasciando solo il 45% ai risultati organici. La cosa addirittura peggiora su mobile, dove solo il 38% delle ricerche termina con un click su un risultato gratuito.
L’utilizzo della “coda lunga” può aiutare in questo senso tutti gli hotel e le strutture ricettive.
Che cos’è la “coda lunga”?
La “coda lunga” è una strategia che prevede di andare a posizionarsi sui motori di ricerca con più parole chiave dal volume di ricerca inferiore, rispetto a scegliere poche parole chiave con un alto volume di ricerca, ma molta concorrenza.

Proviamo a rendervi più semplice la spiegazione con un esempio pratico.
Meglio essere visibili con più frasi descrittive, come “hotel a roma per bambini”, “hotel a roma con animazione per bambini”, “hotel a roma per famiglie” e “family hotel roma”, piuttosto che andare a combattere contro tutte le altre strutture della zona per la parola chiave “hotel roma”.
Come mettere in pratica questa strategia
L’unico prerequisito per poter iniziare è l’essere in possesso di una proprietà dove poter pubblicare contenuti. Vanno bene sia un sito dotato di CMS, dove poter scrivere liberamente, oppure un blog.
Si selezioneranno le parole chiave sulle quali provare a posizionarsi, sulle quali verrà sviluppato un contenuto.
Vediamo nel dettaglio questi due passaggi.
Scegliere le giuste parole chiave
Il primo aspetto assolutamente fondamentale è la scelta delle parole chiave sulle quali andare a posizionarsi.
Infatti, se si sbaglia la selezione delle parole chiave, tutto il lavoro svolto porterà a ben pochi risultati.
Ma come effettuare questa delicata scelta?
Bisogna trovare una o più parole chiave che abbiano le seguenti caratteristiche:
1) che abbiano almeno un po’ di traffico. Cioè, che ci siano persone ad effettuare delle ricerche su Google contenti quelle parole chiave.
2) che non abbiano troppa concorrenza. Ovvero, che non ci siano sui motori di ricerca troppi concorrenti già presenti con articoli e contenuti.
3) che siano in linea con le caratteristiche dell’hotel e della sua clientela. Per fare un esempio banale, non avrebbe senso essere primi su Google con “hotel per cani a roma”, se poi la struttura non accetta animali. Anche se posizionarsi fosse semplicissimo, si porterebbe un traffico non adatto all’albergo.
Solitamente, si parte da una parola chiave con molta concorrenza e si va a declinarla con altre varianti, con un po’ meno traffico, ma meno concorrenza.
Come accennavamo nell’esempio ad inizio articolo, invece che lavorare su “hotel roma” (parola chiave iniziale), potrebbe essere meglio rendersi visibili con “hotel roma trastevere con parcheggio” (parola chiave a coda lunga).
Ma non è sempre necessario partire dalla parola chiave “hotel + località”. Si può benissimo lavorare su altre tipologie di keyword.
Nella tabella di seguito vi mettiamo alcuni esempi (cliccateci sopra per zoomare).

Si tratta solo di alcune semplici dimostrazioni, giusto per darvi l’idea di come ragionare. Le possibilità sono veramente moltissime e potrete sbizzarrirvi in base alla vostra posizione ed al vostro cliente tipo.
All’inizio potrebbe non essere semplicissimo selezionare le giuste keywords, perché occorre anche un po’ di esperienza.
Tuttavia, ci si può aiutare con l’utilizzo di tool, come SEMRush, SeoZOOM, Ubersuggest, Answer the Public o ancor più semplicemente con i suggerimenti di auto-completamento e le ricerche correlate di Google.
In questo articolo abbiamo fatto una carrellata di tutti questi strumenti: dateci un’occhiata.
Molti dei tool citati si possono utilizzare gratuitamente. Ma anche quelli a pagamento offrono comunque alcune funzioni gratis ottime allo scopo.
Creare i giusti contenuti
Secondo ed altrettanto importante aspetto sono i contenuti testuali.
In realtà, potrebbero essere anche video, nel caso ci si voglia posizionare su YouTube. Ma questa opportunità è un po’ più complessa ed è meglio analizzarla separatamente. Per questa volta, concentriamoci esclusivamente sui testi.
Come spesso abbiamo ribadito nei nostri articoli, senza il contenuto si può fare ben poco: non ci stancheremo mai di ripeterlo.
Ed anche questo caso non fa eccezione: infatti, non basta inserire la parola chiave nel titolo o nel testo per posizionarsi su Google. Un contenuto esauriente e di qualità è assolutamente necessario.
Scegliete una parola chiave a coda lunga e producete un contenuto che sia in linea con ciò che un lettore si aspetterebbe di leggere dopo la sua ricerca su Google.
Deve essere esaustivo e ben scritto. Non esagerate con l’inserire la parola chiave scelta nel testo: fate in modo che la priorità sia la leggibilità, la correttezza grammaticale e la completezza dell’informazione veicolata.
Se avete fatto un buon lavoro, le parole chiave si inseriranno naturalmente all’interno del contenuto, magari anche sotto forma di qualche sinonimo.
Parole chiave + Contenuti = Traffico organico di qualità
Possiamo affermare che l’unione faccia la forza: entrambi gli aspetti di cui abbiamo parlato, vivono e lavorano meglio solo se in relazione l’un con l’altro.
Una oculata scelta delle parole chiave da utilizzare faciliterà la creazione del relativo testo, che risulterà anche più efficace.
Questa è una strada molto interessante per portare visitatori qualificati dai motori di ricerca in maniera pressoché gratuita.
Pur non essendo una strategia affatto nuova, Chris Anderson l’ha teorizzata per primo nel 2004, resta tutt’oggi valida ed attuabile con buoni risultati: non vi resta che metterla in pratica!
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