L’americano Airbnb è ormai un colosso nel mondo del turismo e del booking online: a soli otto anni dalla nascita vale già 30 milioni di dollari.
Ha attirato fin da subito la nostra attenzione per la sua originalità e per il suo modello di business. L’home-sharing infatti nel 2008 era ancora proposto da pochissime realtà e la vendita di soggiorni online era per lo più demandata ai modelli commerciali proposti da booking.com ed Expedia.
Oggi Airbnb non è più una novità, ma continua a mantenere un approccio originale e innovativo sia per quanto riguarda le strategie commerciali sia per quanto riguarda le attività di comunicazione. Per questo lo schema comunicativo che attua potrebbe diventare sempre di più un punto di riferimento, un modello nel marketing alberghiero.
Per questo motivo propongo quanto scritto da Michael Innocentin, l’Executive Director e Digital Marketing at Fairmont Raffles Hotels International, in un recente articolo. Fa leva su alcuni punti introdotti nella strategia marketing di AirBnb e che dovrebbero essere ripresi anche dagli albergatori indipendenti.
- Ottimizza il tuo sito con i test A / B
Molti siti di Hotel hanno bisogno di essere migliorati. Questo è un problema dato che, secondo una statistica Google, il 74% dei turisti e il 77% dei viaggiatori business prenotano i propri soggiorni tramite internet.
Un’utile soluzione per ottimizzare il proprio sito è fare dei test A / B. Airbnb adotta costantemente questa tecnica per migliorare la propria interfaccia in base alle preferenze del cliente. Il gigante dell’home-sharing mette alla prova tutto, dai layout del sito sino ai filtri dei prezzi per le configurazioni preferite dai clienti. Naturalmente in pochi hanno a disposizione le risorse di Airbnb, ma tutti possono lavorare per implementare i propri tassi di conversione e ottenere così performance sempre migliori nelle proprie attività di marketing online. Per avviare tale pratica potete provare Google Analytics Esperimenti oppure Visual Website Optimizer.
- Incrementare le prenotazioni tramite ricerche a pagamento
A partire dallo scorso anno Airbnb ha incrementato i suoi investimenti sulla ricerca a pagamento e a oggi il 20% del suo traffico deriva da questa strategia. Per sostenere i costi derivanti dal paid advertising Airbnb ha creato anche una formula specifica per i propri host che, nel caso ricevano una prenotazione generata da un annuncio AdWords, vedono aumentare il proprio costo di commissione sino al 12%-15% dell’importo complessivo della prenotazione.
La scelta di incrementare i propri investimenti sulla ricerca a pagamento e di trovare nuove risorse per finanziare tale politica è in controtendenza con quanto fatto dai singoli hotel sino ad oggi. La maggior parte delle strutture ricettive infatti spende fino al 10% del costo di vendita sulla ricerca a pagamento mantenendosi in linea con le tradizionali commissioni sostenute per ottenere una prenotazione dalle OTA. In realtà però potrebbe essere necessario spendere di più per attirare traffico qualificato verso i siti delle proprie strutture.
- Puntare sui contenuti
Il successo di Airbnb si può, in parte, attribuire alla qualità dei contenuti che pubblica e mette costantemente a disposizione dei suoi utenti: articoli che alimentano la voglia di viaggiare dei consumatori, immagini che riportano le esperienze dei clienti durante il soggiorno, guide turistiche sulle principali destinazioni, elenchi di ristoranti e dei locali più apprezzati.
I viaggiatori desiderano esperienze autentiche e Airbnb sfrutta una strategia di contenuti olistica per dimostrare quanto “reale” può essere un soggiorno in una “casa privata”.
Per pianificare la vostra strategia di contenuti pensate alle storie che vorreste condividere con i vostri clienti. Se si riesce a raccontare ciò che le persone vorrebbero sentire esse, quando dovranno scegliere la meta per una vacanza, sicuramente vi terranno in considerazione.
- Dare agli ospiti una voce
Invece di ignorare gli ospiti che vogliono condividere le loro esperienze online, perché non abbracciarli? Airbnb sfrutta le esperienze dei proprietari di casa e quelle degli ospiti che vi hanno soggiornato per creare contenuti da pubblicare sul suo Blog.
Utilizzare la potenza dei contenuti generati dagli utenti, invitando gli ospiti a scrivere per il blog della struttura o a condividere post sui propri profili social, può essere un ottimo modo per coinvolgerli nella promozione di una struttura.
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